La signora del tè

Diceva che le volute di fumo sono nuvole portatili, e le foglie di tè mani chiuse pronte a spiegarsi, e raccontare.

Lei raccontava storie, o piuttosto traduceva ciò che aveva visto scivolare nel segreto della tazza. Sapeva bene che ogni infuso è la storia di un’abbondante pioggia e di un lungo viaggio, il riassunto di attenti movimenti di dita, il precipitato di innumerevoli attese.

Il tè era per lei la più alta celebrazione dell’intimità, il guscio teporoso in cui nascondere ogni cosa preziosa: tutto ciò che, per conservarsi intatto, nel rito va rinnovato.

Ti sollevava il mento dalla tazza, puntava il dito alle nuvole di fumo, e giocava a indovinare le figure.